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Avatar di martino/pietropoli

Intanto tanti auguri per una pronta guarigione, poi ogni tuo scritto attiva sempre mille altri pensieri e infine son curioso di sapere come mai hai riletto Città. E grazie per la citazione :)

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Avatar di Laura Burzi

Quello che mi ha ammaliato alla prima lettura é che parla di una città americana di quelle di cui non si parla mai, ma che inn realtà sono quelle dove si respira cosa davvero sono gli Stati Uniti.

Ho vissuto per un paio di mesi a Tucson, ma non sono mai stata né a New York né a Chicago. Per ragioni che non sto qui a spiegare, ho vissuto gli Stati Uniti quasi come li vive un cittadino americano, seguendo quei ritmi, quei modi e insieme a qualcuno che mi stava prestando quelle lenti per guardare quella città.

Sono passati oltre 12 anni e all'epoca avrei voluto restare lì per sempre, oggi non so se ci vivrei, ci sto ancora pensando, ma sono ancora innamorata dell'idea che ne ho.

Sfumata la sbornia da ricordi, l'ho riletto per la riflessione sul tempo.

Sono affascinata dalle questioni filosofiche sul concetto e la percezione del tempo, fu la mia prova di italiano alla maturità, uscì casualmente, ma io non ebbi dubbi nello scegliere che era di quello che volevo scrivere.

Credo che lo rileggerò una terza volta, per questa cosa del tempo, perché mi ha acceso delle connessione sulla concezione spazio-temporale della teoria delle stringhe, che però ancora non ho formulato bene nella mia testa e necessito seguire queste briciole di pane per vedere dove mi portano. Magari da nessuna parte come succede spesso, ma mi hai messo voglia di camminarci appresso.

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Avatar di martino/pietropoli

Come ti capisco. Tra l'altro - pur non capendo molto di quantistica, anzi niente, dato che non sono un fisico - per certi versi sono teorie che mi sono sempre state di conforto perché hanno una radice filosofica innegabile e in fondo indagano il mondo dell'immaginazione, oltre a lasciarti pensare che a fianco a noi, sopra, sotto e dietro ci possano essere altri universi. Insomma, pensandoci mi pare di respirare meglio.

Sulle città: grazie, mi fa molto piacere che tu ne abbia dato questa lettura. Io ci sono stato troppo poco, davvero un niente e quindi le mie sono impressioni superficiali eppure gli USA sono immensi e spesso li guardiamo come se fossero solo NY, LA, San Francisco o Chicago. Trascurando poi Seattle o Washington, per dirne una. Anzi due.

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Avatar di Laura Burzi

Anch'io non ne capisco nulla e forse proprio per questo mi affascina cercare di leggerne l'aspetto puramente speculativo (in senso di orientato alla ricerca filosofica, che di 'sti tempi meglio specificare).

Rileggerò "156 - Città" e continuerò a perdermi nei pensieri sul tempo. Che poi, in contemporanea ero su 1Q84 e forse é stato il complice di questo vagare nel pluridimensionale della realtà.

Comunque anche gli Stati Uniti hanno questa caratteristica pluridimensionale, tempi e spazi che si toccano, ma che si snodano su dimensioni diverse.

C'è un passaggio in particolare che mi fa pensare a questo. Non lo vado a ricercare, per cui vado a memoria, ma dice qualcosa del tipo: "Cosa succede se due persone cavalcano lo stesso cavallo, ma le loro mete sono diverse?".

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