Anche tu una ex cestista passato alla corsa? Io ci sono arrivato per poter unire una delle mie indoli (non la chiamerei passione) dell'aiutare gli altri per migliorare il mondo (slogan che ho dal 2007) correndo per una buona causa (quasi sempre ogni tanto mi pongo dei miei obbiettivi).
I suicidi da fare in 30 secondi o meno e se uno della squadra ci metteva di più via un altro suicidio, o se si sbagliavano troppi tiri ... che sofferenza!
Per il resto che scrivi sono d'accordo ma a volte è davvero difficile conciliare il "mio voglio" con l'equilibrio della famiglia ma è la vita che mi sono scelto quindi va bene così, almeno per me, accantonare i "voglio", non tutti naturalmente.
Anche io nella corsa solitaria ho trovato i momenti per affrontare la mia coscienza e il guardarmi dentro.
Il tuo "VOGLIO" non deve prescindere dal tuo contesto. Ti stai focalizzando su qualcosa che ti manca, ovvero probabilmente il tempo e la totale libertà che avendo una famiglia, non puoi avere. Però la famiglia ti darà sicuramente altre cose: sostegno, amore, condivisione, motivazione.
Questo il punto: fare pace con quello che non si ha e valorizzare quello che si ha.
Quello che non c'è, non c'è - tocca starci -
Ora, però, concentrati su quello che invece hai o puoi avere.
Te lo chiedo di nuovo: Cosa vuoi davvero? ;-)
PS: Io sono un "ex" tutto, perché ho praticato qualsiasi sport, senza peraltro eccellere in nulla. I suicidi li ricordo bene, perché ho sempre corso veloce, ma mancato parecchi canestri, per cui erano più le volte che correvo su e giù per il campo, di quelle in cui tiravo a canestro.
Nella vita, però, tutto torna utile ed ora quella preparazione me la ritrovo sulla corsa ;-)
Anche tu una ex cestista passato alla corsa? Io ci sono arrivato per poter unire una delle mie indoli (non la chiamerei passione) dell'aiutare gli altri per migliorare il mondo (slogan che ho dal 2007) correndo per una buona causa (quasi sempre ogni tanto mi pongo dei miei obbiettivi).
I suicidi da fare in 30 secondi o meno e se uno della squadra ci metteva di più via un altro suicidio, o se si sbagliavano troppi tiri ... che sofferenza!
Per il resto che scrivi sono d'accordo ma a volte è davvero difficile conciliare il "mio voglio" con l'equilibrio della famiglia ma è la vita che mi sono scelto quindi va bene così, almeno per me, accantonare i "voglio", non tutti naturalmente.
Anche io nella corsa solitaria ho trovato i momenti per affrontare la mia coscienza e il guardarmi dentro.
Il tuo "VOGLIO" non deve prescindere dal tuo contesto. Ti stai focalizzando su qualcosa che ti manca, ovvero probabilmente il tempo e la totale libertà che avendo una famiglia, non puoi avere. Però la famiglia ti darà sicuramente altre cose: sostegno, amore, condivisione, motivazione.
Questo il punto: fare pace con quello che non si ha e valorizzare quello che si ha.
Quello che non c'è, non c'è - tocca starci -
Ora, però, concentrati su quello che invece hai o puoi avere.
Te lo chiedo di nuovo: Cosa vuoi davvero? ;-)
PS: Io sono un "ex" tutto, perché ho praticato qualsiasi sport, senza peraltro eccellere in nulla. I suicidi li ricordo bene, perché ho sempre corso veloce, ma mancato parecchi canestri, per cui erano più le volte che correvo su e giù per il campo, di quelle in cui tiravo a canestro.
Nella vita, però, tutto torna utile ed ora quella preparazione me la ritrovo sulla corsa ;-)